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La Sardegna ribadisce il "no" alle scorie nucleari: le ragioni dell'Isola illustrate nel seminario nazionale di Sogin. Il Presidente Solinas: "Lo Stato rispetti la volontà popolare e l'esito del referendum, il popolo sardo si è espresso in modo chiaro"

CAGLIARI, 28 SETTEMBRE 2021 - Lo Stato rispetti la volonta’ del Consiglio Regionale della Sardegna e l'esito del referendum del 2011: il “no” del popolo sardo alle scorie nucleari sul nostro territorio e’ irrevocabile. La Sardegna ha gia’ pagato, e continua a pagare, alti tributi alla solidarieta’ nazionale.
Lo ribadisce il Presidente della Regione Christian Solinas, che per sostenere anche in ambito tecnico scientifico le ragioni della posizione della Sardegna in merito all’ipotesi di stoccaggio di scorie nucleari in 14 siti del nostro territorio regionale, ha istituito un Comitato tecnico scientifico che ha gia’ trasmesso il 26 marzo scorso le argomentazioni che dimostrano l’inopportunita’ di una simile scelta, che oltre a rappresentare un pericolo per l’immagine della nostra Isola, si scontrerebbe con quanto stabilito per legge e per effetto di un referendum popolare. 

Ultimo aggiornamento
16/01/2024